Un sopracciglio cadente può cambiare l’espressione del volto
Un sopracciglio cadente può cambiare l’espressione del volto molto più di quanto immaginiamo. Quando la parte esterna dell’arcata si abbassa, lo sguardo appare stanco, il viso meno aperto, e persino il make-up perde efficacia. In questi casi si parla spesso di lifting del sopracciglio, un trattamento che – in base all’età, alla qualità della pelle e agli obiettivi – può essere chirurgico o non chirurgico.
L’importante è sapere che non esiste un’unica soluzione valida per tutti, ma un ventaglio di tecniche da valutare sempre dopo un’attenta visita nel mio studio. Spesso la paziente arriva con un’idea e riparte con un’altra, perché scopriamo insieme che il risultato desiderato non sarebbe ottenibile con la tecnica inizialmente richiesta.
Cos’è il lifting del sopracciglio
Il lifting del sopracciglio (detto anche brow lift ) è un intervento mirato a correggere la ptosi del sopracciglio, cioè l’abbassamento della sua posizione naturale, che si verifica con l’invecchiamento o per predisposizione genetica.
L’obiettivo è:
- sollevare la coda sopracciliare, aprendo lo sguardo,
- attenuare le rughe della fronte e le zampe di gallina,
- migliorare la simmetria del viso e l’espressione complessiva,
- armonizzare l’intero terzo superiore del volto.
Puoi approfondire i dettagli sulla pagina dedicata al lifting del sopracciglio.
Le tecniche chirurgiche
Lifting endoscopico
È la tecnica più moderna e meno invasiva. Si esegue con piccole incisioni nascoste nel cuoio capelluto, attraverso cui si inserisce un endoscopio: una microcamera che permette di lavorare con precisione all’interno dei tessuti. Il risultato è un sollevamento naturale e uniforme, con cicatrici invisibili.
È particolarmente indicato per pazienti con pelle ancora tonica ma segni evidenti di rilassamento. Quando le condizioni lo permettono, è la mia tecnica preferita, perché unisce efficacia e raffinatezza, con tempi di recupero contenuti.
Lifting temporale
Prevede un’incisione nella zona delle tempie, sempre nascosta tra i capelli. Si usa per sollevare in modo mirato la parte laterale del sopracciglio, ed è spesso combinato con altri interventi come blefaroplastica o lifting del viso.
Lifting diretto
È una tecnica più “classica”, indicata nei casi di ptosi marcata, soprattutto nelle pazienti più anziane. L’incisione è fatta direttamente sopra il sopracciglio e ben camuffata nel suo margine. È una scelta efficace quando si desidera un effetto evidente e preciso.
Tecniche non chirurgiche
Ultherapy
È il trattamento non chirurgico più avanzato per questa zona. Utilizza ultrasuoni microfocalizzati per stimolare il collagene in profondità e ottenere un effetto lifting graduale. È ideale dai 35 ai 50 anni, con cute ancora elastica ma iniziali segni di cedimento. Scopri di più su Ultherapy.
Botox
Il botulino può offrire un sollevamento temporaneo della coda del sopracciglio, in modo molto naturale. È adatto a pazienti giovani o a chi cerca una correzione leggera e reversibile, senza tempi di recupero.
Quando è il momento giusto?
La domanda più frequente è: “A che età si può fare il lifting del sopracciglio?”
La risposta è: dipende. Non esiste un’età standard, ma un insieme di fattori:
- grado di ptosi del sopracciglio,
- qualità e spessore della pelle,
- presenza di rughe dinamiche o statiche,
- aspettative del paziente,
- budget e predisposizione alla chirurgia.
Per questo, la visita è fondamentale: permette di valutare il punto di partenza e costruire un piano personalizzato, combinando eventualmente più trattamenti per ottenere un risultato naturale e duraturo.
Quanto dura l’effetto?
- Chirurgia: dai 7 ai 10 anni
- Ultherapy: circa 1-2 anni
- Botox: 4–7 mesi
Cosa aspettarsi dopo l’intervento?
Il post-operatorio varia a seconda della tecnica utilizzata.
Nella chirurgia, si possono avere gonfiore, lieve fastidio e qualche ecchimosi per i primi giorni. Io raccomando sempre:
- di evitare esposizione al sole diretto per almeno un mese,
- non truccare la zona per una settimana,
- non fare sport intensi o saune nelle prime due settimane.
Le tecniche non chirurgiche non richiedono convalescenza, ma anche in questo caso è meglio evitare calore eccessivo, massaggi o pressione sulla zona trattata per 48 ore.
Può essere combinato con altri trattamenti?
Assolutamente sì. Il lifting del sopracciglio può essere combinato con:
- blefaroplastica superiore o inferiore,
- lifting del volto o del collo,
- filler per l’area temporale o zigomatica,
- laser o peeling per migliorare la qualità della pelle.
Queste combinazioni permettono un risultato armonico e spesso più duraturo, rispettando la naturale morfologia del volto.
Ci sono rischi?
Come ogni procedura, anche il lifting del sopracciglio può comportare rischi. Quelli più comuni (e rari, se il medico è esperto) includono:
- asimmetria temporanea,
- cicatrici visibili in caso di tecnica diretta mal eseguita,
- iper-correzione (sopracciglio troppo sollevato),
- alterata sensibilità temporanea nella zona frontale.
Per questo è essenziale rivolgersi a un chirurgo plastico specializzato, che conosca bene l’anatomia e le tecniche più adatte per ciascun tipo di paziente.
In conclusione
Il lifting del sopracciglio non è solo un trattamento estetico, ma un modo per rinnovare l’armonia del volto, restituendo uno sguardo aperto e luminoso.
Che sia chirurgico o non chirurgico, ogni intervento va personalizzato: la tecnica giusta nasce da un dialogo aperto e da una valutazione attenta.
📍 Ricevo a Milano e Sesto Calende (Varese). Se desideri capire cosa può valorizzare davvero il tuo sguardo, puoi contattarmi per una consulenza .